I
Re:plica nascono nel Maggio del 2012 come coverband J-Rock, grazie ad
un’intricata rete di conoscenze, si forma una band unita dalla passione per la
musica giapponese. I membri passano circa un anno a realizzare cover delle loro
band preferite, come ad esempio
d’EspairsRay, Girugamesh, Ayumi Hamasaki, the Gazette etc., ma presto il
bisogno di esprimersi, li farà passare dal progetto coverband alla composizione
di inediti. E’ così che nel Novembre 2012 nasce il primo brano: Double Call.
Ci vorrà quasi un altro anno, vari cambi di formazione e molta tenacia, prima
che la band riesca a terminare del tutto il progetto del demo, attualmente in
fase di pubblicazione, intitolato “:The Chains From The Core”.
Presentate i vostri componenti per coloro che magari non vi conoscono. Qual
è il ruolo che svolge ciascun membro all'interno della band?
Ikki: Voce
Makkuro: Chitarra e voce
Hisashi: Basso
Tamotsu: Batteria
Perché avete scelto questo nome? Ha un
significato particolare?
Makkuro: La formazione iniziale si chiamava
“ZeroDome”, ma quel progetto non è proseguito.
Hisashi: Si, esatto. Successivamente abbiamo deciso di riprendere quel
progetto e per differenziarlo dal precedente lo chiamavamo “gruppo Replica” e
così è rimasto, con l'unica aggiunta dei “:”, che sono un tributo alla canzone
dei Due le Quartz.
Cosa vi ha fatto iniziare una carriera
musicale?
Hisashi: Per quanto mi riguarda, ciò che mi ha
spinto più di tutto è stata l'idea di
poter lasciare un segno nel cuore delle persone con la mia musica.
Makkuro: Quando ero più piccolo ero uno sprinter
tra i più veloci in Italia; circa 5 anni fa, a seguito di un infortunio, ho
dovuto smettere. Non sapevo bene cosa fare, finché una sera vidi un
concerto di un amico. Il giorno dopo ho comprato la mia prima chitarra!
Ikki: Per me è stato fondamentale il
ruolo della mia famiglia, infatti suonano quasi tutti! E poi tanta voglia di
farmi sentire.
Tamotsu: Tutto iniziò quando
cominciai a seguire gli Slipknot. Joey Jordison è diventato da subito il mio
idolo. Ogni volta che ascoltavo un pezzo rimanevo incantato e affascinato dal
suo modo di suonare. E così ho iniziato anche io!
Quali sono le
vostre influenze musicali?
Ikki: In realtà ognuno di noi ascolta cose molto
diverse rispetto agli altri e in un certo senso proprio per questo ci completiamo; per
quanto riguarda il panorama Jrock – Visual Kei andiamo per esempio dai
Crossfaith ai Luna Sea, dai d'EspairsRay agli One Ok Rock.
Hisashi: Ed è poi la stessa cosa per
quanto riguarda le band non asiatiche! Tamo viene dal panorama metal e nu-metal,
Makku dall’ electronicore, Ikki ha ascoltato moltissimo rock classico e poi è
passato al punk-rock californiano, mentre io ascoltavo principalmente glam,
prima di scoprire e convertirmi del tutto al Visual Kei.
Avete
avuto momenti difficili nel portare avanti questo vostro progetto?
Ikki: Si, abbastanza! – ride.
Makkuro: Il primo grande scoglio da superare è stato sicuramente il
passaggio da coverband a gruppo di inediti, perchè questo richiedeva un maggior
impegno in termini di tempo e di lavoro che non tutti i vecchi componenti erano
disposti a dare. Per questo hanno lasciato la band e ci siamo ritrovati con
parecchi membri in meno che dovevano essere rimpiazzati.
Hisashi: Questo ci ha portati poi al problema successivo, ovvero la
ricerca del cantante, che ha richiesto quasi un anno. Dato che siamo una band
abbastanza atipica nel panorama musicale italiano (e non solo) trovare un
cantante che si adattasse al nostro genere e al nostro stile non è stato
semplice.
Tamotsu: Fino a quando poi sono entrato in band come batterista io al
posto di Ikki!
Ikki: Esatto! L'arrivo di Tamo è stato provvidenziale perchè mi ha
permesso di passare alla voce! E così eccoci qua nella nostra formazione
finale!
Nel
vostro canale You Tube e su Soundcloud si possono ascoltare “LAST” e “
DOUBLE CALL”. Potete parlarci della
vostra musica? Cosa volete trasmettere attraverso di essa?
Ikki: beh noi vediamo la musica come un modo per
liberarsi dalle frustrazioni e dalla solitudine, ballando e cantando a
squarciagola per esempio. L’intento è quello di creare canzoni che abbiano
questo effetto.
Tamotsu: Il nostro messaggio è che bisogna affrontare
i problemi sempre a testa alta e senza perdersi d’animo. Crediamo che
attraverso gli strumenti si possa raccontare molto più di quanto si possa
immaginare.
Come create
le vostre canzoni? Contribuiscono tutti quanti alla composizione?
Ikki: Diciamo di
si. Le canzoni nascono principalmente dalle nostre esperienze personali, che
vengono poi lavorate da Makku.
Makkuro: Si io seguo la lavorazione dei pezzi dalla loro prima stesura
in musica al momento della pubblicazione finale, ma i miei compagni comunque mi
aiutano molto in questo processo.
Hisashi: Per quanto riguarda invece i testi solitamente io propongo un
concept che viene poi rielaborato da Ikki.
Da cosa
nasce la vostra decisione di cantare in inglese? Opterete mai per qualche testo
in italiano?
Ikki: Beh la scelta dell'inglese è dovuta al fatto che
vogliamo rendere i nostri pezzi accessibili e comprensibili a tutto il mondo.
Makkuro: Comunque abbiamo in progetto alcune collaborazioni che
potrebbero prevedere la presenza di altre lingue, ma non possiamo ancora
svelarvi quali!! – sorride.
Raccontateci quali sono le vostre
aspettative per il futuro.
Hisashi: Sicuramente tanto lavoro. E tante
soddisfazioni.
Ikki: Fatica. In senso positivo:
lavorare, lavorare e lavorare per dare ed ottenere il meglio. Credo che il
futuro migliore che ci si possa aspettare sia vedere realizzarsi i propri
sogni... E questo si, richiede molta fatica!
Volete lasciare un messaggio?
Per prima cosa un saluto da tutti noi
alle persone che tutti i giorni ci scrivono interessandosi al nostro lavoro e
che ci supportano nonostante abbiamo passato momenti in cui siamo quasi
scomparsi. E’ soprattutto grazie a loro se, anche quando sembrava tutto
perduto, abbiamo trovato la forza di continuare a crescere il nostro sogno!
Grazie di cuore a tutti i nostri Re:plicants!
Official Link
Si ringrazia la band per il rilascio di questa intervista!